Il 28 novembre 1994 se ne va una delle più importanti voci del nostro tempo, al pari di altri grandi intellettuali come Sartre, Brecht, Pasolini e Barthes. Poeta, saggista, critico letterario, traduttore e insegnante, ha avuto una grande influenza sulle generazioni e i movimenti del ’68, specialmente tra i giovani.
Oggi il suo nome è pressoché dimenticato, così come appaiono tramontati molti degli ideali per cui egli lottò e visse. In un simile momento di disillusione, perdita di identità e memoria storica, in cui valori e diritti civili vengono sistematicamente calpestati, la figura di Fortini risulta simile a quella di un alieno. O di un fantasma. Con il suo documentario "Memorie per dopo domani" il regista Lorenzo Pallini vuole recuperare la figura dello scrittore, non solo in ambito accademico e in contesti intellettuali, ma nella vita di tutti i giorni e nelle nostre esistenze, come "nutrimento necessario". Franco Fortini: un modello di pensiero critico, che costantemente verifica se stesso e si mette in discussione, senza mai rassegnarsi a una visione semplificata o unilaterale del mondo.
"Memorie per dopo domani", produzione indipendente, non è un’operazione commemorativa o celebrativa, ma intende aprire e incoraggiare una riflessione sull’uso della memoria e, quindi, sul senso del lavoro culturale di Franco Fortini.
Il documentarista Lorenzo Pallini lancia proprio domani, nell'anniversario della morte di Fortini, il crowdfunding con Produzioni dal basso per far fronte all'alto costo legato ai diritti di distribuzione dei materiali storici e di archivio, ma anche per creare un network attivo e un maggiore interesse intorno a quest'autore e alla sua importanza.